Stemma: Un Bruco incoronato alla Granducale, striscia su di un ramoscello al naturale, fogliato di verde e illeggiadrito da un bocciolo di rosa.
Fu scelto a ricordo dei setaioli e dei lanieri che abitavano le Coste d’Ovile.

Colori: giallo e verde listato di azzurro.
Nel 1546 aveva una bandiera verde e una bianca.
Nel 1694 una bandiera verde e gialla, nella parte gialla venne rappresentato un bruco al naturale.
Nel 1717 una bandiera a quarti verdi e gialli con il bruco al naturale.
Nel 1791 una bandiera gialla e verde con filettature celesti ed aggiunta di arabeschi.
Nel 1841 fu aggiunta la Corona Granducale allo stemma.
Nel 1889 fu aggiunta la Croce Sabauda per concessione del Re d’Italia Umberto I di Savoia.

Simboleggia: l’industriosità.

Motto: “nella pugna sii altera nobile contrada dalla gente fiera”.

Contrade alleate: Istrice, Nicchio e Torre.

Contrade avversarie: nessuna

Titolo: si fregia del titolo di “Nobile” per le benemerenze acquisite in difesa degli ideali popolari che ispirarono l’antica Repubblica di Siena. In particolare per la partecipazione delle sue genti allo scontro avvenuto nel gennaio 1369 alla Croce del Travaglio e conseguente sconfitta delle milizie dell’Imperatore Carlo IV di Boemia.

Figura storica: rimasta simbolo del popolo indipendente è quella di Francesco d’Agnolo detto “Barbicone” che capeggiò (con Giovanni di Monna Tessa e Domenico di Lano) la Compagnia del Bruco nella rivolta storica del 1371, per ottenere non solo miglioramenti economici ma anche un preciso ruolo nell’Amministrazione della Città, ruolo che soprattutto al popolo competeva.

Terzo di  appartenenza: Terzo di Camollia

Santo Patrono e giorno della festa Titolare: visitazione di Maria Vergine a Santa Elisabetta. La ricorrenza è il 2 luglio, ma la festa viene celebrata la seconda domenica di luglio.

Corporazioni: Setaioli (Righi Parenti riporta: lanaioli e drappieri – centonari).

Compagnia Militare: San Pietro a Ovile di Sotto.

Sede: Via del Comune, 44.

Territorio: via del Comune; via dell’Abbadia, da via dei Rossi a piazza dell’Abbadia; via dei Rossi lato sinistro, da Banchi di Sopra a Piazza San Francesco; via di Mezzo; via degli Orti; via di Vallerozzi, lato destro da piazza d’Ovile a Porta Ovile; Banchi di Sopra lato destro, da via dei Rossi a piazza Salimbeni; via degli Orbachi; piazza Salimbeni, lato destro; piazza dell’Abbadia lato destro compresa la Chiesa di San Donato; piazza San Francesco lato sinistro compresa la Chiesa della Compagnia di San Gherardo; piazza d’Ovile.

Società: L’Alba della Nobil Contrada del Bruco.

Chiesa: fatta costruire dagli abitanti della Contrada nel 1680. Intitolata al Nome SS. di Gesù.
Nell’Oratorio si venera la Madonna della Disciplina Maggiore, dipinta su tavola da Luca di Tommè nel 1370. Il nome le deriva dalla Compagnia Laicale detta appunto della Disciplina Maggiore che fu la prima proprietaria e dopo la soppressione di questa, a seguito delle riforme Leopoldine del 1779, fu acquistata dalla famiglia Pacciani che la donò alla Contrada del Bruco nel 1792.
Alle pareti dell’Oratorio sono collocate quattro tele raffiguranti la circoncisione di Gesù, l’Adorazione dei Magi, S. Caterina e San Bernardino. Le prime due sono di Dionisio Montorselli e i due santi senesi sono attribuiti a Giuseppe Nasini.
Sulla cantoria è conservato uno dei più antichi organi di Siena risalente al secolo XVII.

Fontanina Battesimale contradaiola: Antica quattrocentesca Fonte di San Francesco restaurata dalla Contrada nel 1978 (arch. Lorenzo Borgogni), decorata con un busto in bronzo dello scultore A. Canevari, rappresentante Barbicone, il trecentesco eroe della Compagnia del Bruco.

Vittorie: dal registro ufficiale del Comune risultano 37 palii vinti.
La Contrada si attribuisce anche i seguenti:
2 luglio 1658, 18 giugno 1673, 2 luglio 1672 e 21 settembre 1680 corso alla villa di Cetinale.
Ha inoltre riportato le vittorie con le bufale: 15 agosto 1605, 18 agosto 1620 e 8 settembre 1621.

Il Capo, rappresentante legale della Contrada si chiama Rettore invece che Priore.