La trecentesca tavola raffigurante la Madonna con Bambino detta della Disciplina Maggiore (riprodotta nella copertina), attribuita, dopo varie ipotesi, a Luca di Tommè (1370), fu collocata nell’Altare della Chiesa del Bruco nel 1792. La seconda domenica di luglio di quell’anno furono fatti grandi festeggiamenti e l’Oratorio lasciò l’originale titolo del SS. Nome di Gesù e prese quello della Visitazione di Maria Vergine.La costruzione del nostro Oratorio risale alla seconda metà del 1600. La data più frequentemente citata nelle pubblicazioni storiche è quella del 1680, anche se non mancano indicazioni diverse. È certo, come risulta dal libro delle deliberazioni della Nobile Contrada dell’Oca, che il 3 maggio 1667 fu deciso un contributo di mattoni “per soccorrere la Contrada del Bruco che trovavasi in bisogno di materiali per la erezione della Loro Chiesa”, per cui solo in quell’epoca può essere stata edificata nel suo definitivo assetto come ora la vediamo.
Qualche, seppur minimo, dubbio ci viene dalla pubblicazione di Aldo Cairola “Siena/Le Contrade” dove, senza citare la fonte, riporta (alla nota n.11, pag. 158): “Nel nome SS. Di Gesù gli abitanti del Bruco costruirono il loro Oratorio nel 1538”.
Anche nell’opuscolo sulle vicende storiche della nostra Contrada, scritto nel 1906 dal Prof. Assunto Moretti (Rettore del Bruco dal 1907 al 1945), è indicato un manoscritto conservato nella Biblioteca Comunale (E, V, 17, f. 150) in cui, con alcuni capitoli presentati al Collegio di Balìa, si legge che la Chiesa del Bruco fu fabbricata circa gli anni 1535. Lo stesso Moretti avanzò l’ipotesi che intorno al 1670 non sia stato costruito un nuovo Oratorio, ma che siano stati fatti dei lavori di restauro o di ampliamento ad uno già esistente.Continuando a leggere l’opuscolo del Canonico Prof. Moretti si apprende anche che la Compagnia della Madonna della Disciplina prese il nome dalla trecentesca tavola, che possedevano e veneravano, e che solo successivamente, passando sotto la direzione dei Vallombrosani, alla cui custodia era affidata la Chiesa di San Michele Arcangelo (oggi San Donato), la Compagnia sostituì il nome originario con quello di San Michele.
Essendo poi nate divergenze interne ai numerosi fratelli, la Compagnia si scisse, originando quella di San Michele di dentro e quella di San Michele di fuori. Quest’ultima, composta da un numero minore di membri, si stabilì nella cappella accanto a San Donato, mentre la Madonna della Disciplina rimase con la Compagnia di San Michele di dentro, e forse è per questo che fu aggiunto “Maggiore”: essendo venerata dai continuatori degli antichi disciplinati della Madonna e maggiori anche di numero rispetto ai fratelli separatisti.

Dalla delibera della Congregazione delle quattro Compagnie cui competeva la proposta dell’immagine da portare processionalmente al Duomo per la festa della Domenica in Albis, si apprende che il 13 gennaio 1765 fu deciso di accogliere l’istanza dei fratelli di San Michele di dentro, che proponevano, per tale ricorrenza, l’immagine di Maria SS. Della Disciplina Maggiore. E così la nostra Madonna, per la prima volta fu portata in processione per le vie della Città.

Vent’anni dopo, Pietro Leopoldo Granduca di Toscana, soppresse molte compagnie religiose e tra queste anche quella di San Michele di dentro. Fu smantellato e venduto tutto. La Madonna fu acquistata da uno della famiglia Pacciani, che pochi anni dopo, nel 1792, con nobile gesto, la donò alla Contrada del Bruco.

La nostra Contrada ha successivamente riproposto l’Immagine Sacra per l’esposizione della Domenica in Albis e così la Madonna della Disciplina Maggiore è tornata in processione per le vie della Città nel 1844, 1864, 1906, 1933, 1977 e 2013.

Germano Trapassi